FESTIVAL HABITAT

28 décembre 2023

VIVA Valle d’Aosta unica per natura  avvisa che il comune di Gignod promuove il festival Habitat, un ciclo di incontri dedicati all’ambiente in stretta collaborazione con l’associazione Amici della biblioteca di Gignod e Paola Zoppi. Questi incontri analizzano il cambiamento ambientale da diverse prospettive, comprendendo le influenze umane, paesaggistiche e climatiche.

 

 La direttrice artistica del festival, Paola Zoppi, concepisce questo evento come un’opportunità per affrontare un argomento di stringente attualità, ovvero i cambiamenti climatici, un tema che coinvolge l’intero pianeta e diviene sempre più evidente. Tuttavia, il festival adotta un approccio meno pessimistico, coinvolgendo una variegata gamma di esperti, giornalisti, chef, economisti e designer. Il loro obiettivo è condividere le buone pratiche che ciascun cittadino può adottare nella sua vita quotidiana per affrontare la questione ambientale e fornire metodi tangibili per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici.

 

Il festival è iniziato il 14 ottobre con una tavola rotonda incentrata sulla sostenibilità di ciò che mangiamo a cui hanno partecipato la giornalista de Linkiesta Gastronomika Chiara Buzzi e dello chef Paolo Griffa.

 

Programma dei prossimi incontri:

 

Venerdì 24 novembre alle 11, presso il salone polivalente della scuola primaria, la designer Madeleine Frochaux, promotrice dell’arte come strumento di riflessione e rigenerazione, organizzerà un laboratorio sul riciclo e il riuso per i bambini della scuola primaria.

 

Sabato 9 dicembre alle ore 18, presso la sala consiliare, sarà la letteratura a prendere il centro della scena, subentrando all’arte come quarto appuntamento del festival. In questa occasione, la sala consigliare sarà il palcoscenico per la presentazione del libro La compagnia del gelso di Franco Faggiani.

 

Il festival si concluderà poi giovedì 28 dicembre alle ore 18, nel salone polivalente della scuola primaria, con il dendrosofo, autore e poeta Tiziano Fratus che chiuderà questo ciclo con Homo radix, che attraverso letture sceniche e immagini permette un processo di riconnessione alla natura anche nelle caotiche realtà urbane.